Nella ritrovata piazza Quattro Giornate, che fiancheggia lo stadio vomerese del Collana, la stazione rievoca, da un punto di vista artistico, i giorni che resero Napoli libera durante la Seconda Guerra Mondiale. Inaugurata nell'aprile 2001 con doppia denominazione (Cilea-Quattro Giornate), su richiesta del sindaco la stazione è rimasta intitolata solo alle IV giornate nel 2003, in occasione del sessantesimo anniversario dell'evento. La piazza è stata risistemata con ampi spazi di aggregazione, un emiciclo e un'area con tavoli e panche di legno; sono state ripristinate le statue di atleti esistenti precedentemente all'apertura dei cantieri, e sono stati inseriti ampi spazi verdi, piante e prati che sanciscono una netta separazione dalla strada e dal traffico.
Nel percorso all'interno della stazione rivive la memoria dei giorni che resero Napoli libera, attraverso i bassorilievi e le tele di Nino Longobardi, con le donne combattenti di Marisa Albanese. Accanto ad essi, più legati a temi universali ma non per questo meno inquietanti, i pannelli di Betty Bee, Maurizio Cannavacciuolo, Baldo Diodato, Umberto Manzo, Anna Sargenti.