Giovanna era molto bella, alta e bionda come dalle loro parti non se ne vedevano.
In paese tutti si chiedevano chi sarebbe mai stato lo sposo. Sua madre per la sua unica figliola femmina voleva un matrimonio da regina ed un marito principe e coltivava il sogno ricamando lenzuola e asciugamani. Giovanna, resa sventata da tanta prorompente bellezza, a sposarsi proprio non ci pensava e decise di tentare la fortuna…voleva diventare un’attrice.
Il nome di Anastasia lo scelse perché, sentito chissà dove, le aveva sempre ispirato un grande fascino, il mistero di donne eleganti e raffinate.
Il soprannome di friulana glielo mise un cliente che una sera, quando la vide nel salone del casino in attesa di essere scelta, pianse di commozione ricordando una giovane, alta e bionda, che era stata il suo grande amore di gioventù
Si erano amati per una estate ma lei poi tornò a casa, nel lontano Friuli e lui non la vide mai più.
Ad Anastasia la storia sembrò proprio una di quelle storie del “cinematografo” che lei aveva sognato di interpretare e da allora fu la Friulana.