L'attributo di "maggiore" indica la sua rilevanza all'interno dell'antico organismo urbano, vera e propria spina dorsale della città, simboleggiata anche dalla presenza dell'antico "foro" (attuale piazza San Gaetano) che accoglieva i più importanti edifici pubblici, tra i quali ricordiamo "il Tempio dei Dioscuri" oggi incorporato nella basilica di San Paolo Maggiore. Il Decumano maggiore si estende dalla zona di Piazza Bellini fino a Castel Capuano in piazza De Nicola. Anche qui sono ammirabili edifici religiosi di grande valore storico/artistico, ma non solo: ricordiamo San Pietro a Majella (uno dei conservatori di musica più antichi d'Europa), la chiesa ed il chistro di San Paolo Maggiore, San Lorenzo Maggiore, il palazzo diFilippo d'Angiò e moltissimi altri edifici storici. Anche con un breve sguardo, in questo decumano è riconoscibile Napoli con tutti i suoi elementi tipici, dunque non solo edifici sacri, ma anche "panni bagnati stesi ad asciugare al sole tra un palazzo e l'altro" di questi stretti vicoli.
Anche qui è visibile la successiva stratificazione storica-architettonica: la Cappella Pontano ad esempio, è lascito di fine quattrocento, dunque ancora una volta la Napoli Greco-romana si affianca ad un'altra Napoli, più moderna, ma per questo non meno interessante. Vi si trova anche l'entreta principale del complesso "Napoli Sotterranea", città nella città, città sotto la città, imperdibile. Ecco alcune delle meraviglie ammirabili in questo
DECUMANO: SAN PIETRO A MAJELLA
Fondata agli inizi del secolo XIV per volontà di Pipino da Barletta, fu dedicata a Pietro da Morrone, il frate elevato al pontificato con il nome di Celestino V. Ristrutturata a decorrere dagli inizi del XV secolo, fu ulteriormente rimaneggiata nella metà del Seicento. L'interno a tre navate con cappelle laterali presenta un soffitto ligneo in cui figurano tele di Mattia Preti con episodi della vita di Celestino V (sec. XVII). Nella zona absidale, si ammirano gli splendidi stalli intarsiati del coro e affreschi dei secoli XIV e XVII. Nel presbiterio vi è l'altare maggiore di Pietro e Bartolomeo Ghetti e la balaustra di Cosimo Fanzago (sec. XVII). La struttura, dopo le integrazioni barocche, è stata riportata agli inizi di questo secolo alla originaria linearità gotica.
CROCE DI LUCCA
Fondata agli inizi del secolo, XVII è sopravvissuta all'intervento di demolizione del complesso monumentale delle Carmelitane, a cui era annessa, avvenuto agli inizi di questo secolo per l'edificazione delle cliniche universitarie. L'interno è ad unica navata con cappelle laterali, nel soffitto cassettonato è collocato il dipinto raffigurante la "Madonna del Carmine e Santi" (sec. XVII). Pregevoli decorazioni marmoree della seconda metà del secolo XVII adornano la navata e la tribuna.
CAPPELLA PONTANO
Fu fatta costruire da Giovanni Pontano nel 1492 per il culto e la memoria della consorteAdriana Sassone. La struttura, d'ispirazione classica a forma rettangolare, si erge su di un alto basamento ed è inquadrata da lesene di ordine composito che sorreggono una sobria trabeazione. L'esterno presenta due portali di marmo, entrambi sovrastati da epigrafi con stemmi della Famiglia e piccole finestre, con ai lati lastre marmoree riportanti iscrizioni latine. Nella parte retrostante l'altare è affrescato un trittico raffigurante la "Madonna con i Santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista" (fine secolo XV). Di pregevolissima fattura la pavimentazione di mattonelle invetriate della fine del secolo XV, raffiguranti gli stemmi del Pontano e della moglie nonché motivi geometrici, vegetali e animali.
SANT MARIA MAGGIORE (detta della Pietrasanta)
Edificata nella prima metà del VI secolo nell'area più antica della città, fu la prima basilica dedicata alla Vergine. Nella metà del secolo XVII fu rifatta a pianta centrale su progetto di Cosimo Fanzago. La presenza di un'antica pietra santa con una croce incisa, ha dato origine alla più comune denominazione della Chiesa. L'interno conserva una pregevole pavimentazione settecentesca in cotto e maiolica. Nella cripta vi sono testimonianze della primitiva basilica paleocristiana e resti di un mosaico di epoca romana. Nell'atrio antistante si innalza il campanile medievale, secolo XI, dell'originaria Chiesa. Ai lati della facciata vi è la "cappella del Salvatore", rinnovata nella seconda metà del XVIII secolo con un pregevole altare in marmi policromi e pavimentazione maiolicata.
PURGATORIO AD ARCO
Annessa all'omonima Congregazione fondata nel secolo XVII per le celebrazioni in suffraggio delle anime del Purgatorio, presenta un'unica navata con cappelle laterali. Nella zona absidale, riccamente decorata con marmi policromi, un altorilievo con teschio alato di Cosimo Fanzago evidenza, unitamente ad analoghe testimonianze artistiche poste all'esterno della struttura, il tema della morte profondamente sentito nella tradizione popolare napoletana. Dipinti di Massimo Stanzione, di Andrea Vaccaro e diLuca Giordano adornano rispettivamente l'altare maggiore la terza cappella a destra e a sinistra della navata. Nell'ipogeo vi è l'antico luogo di sepoltura.
SAN PAOLO MAGGIORE
Fu costruita nell'VIII secolo nell'area del Foro della città greco-romana sulle rovine del tempio dei Dioscuri. A decorrere dal XVI secolo la chiesa paleocristiana venne notevolmente ristrutturata ad opera degli architetti Francesco Grimaldi e G. B. Cavagna. L'interno a croce latina è a tre navate con cappelle laterali. Nella volta, divisa a vari scomparti si ammirano afreschi di Massimo Stanzione, raffiguranti le gesta degli apostoli Pietro e Paolo. Mirabili sono gli affreschi del Solimena nella sacrestia, con scene della Conversione di San Paolo, la Caduta di Simon Mago e le Virtù. Nel 1671, su progetto di Dionisio Lazzari, fu ampliato il prospetto della Basilica che racchiude due delle originarie colonne di ordine corinzio che adornavano il pronao dell'antica struttura pagana.
SAN GREGORIO ARMENO (chiesa e chiostro)
Costruito nel secolo VIII per ospitare le suore basiliane, fuggite dall'Oriente con le reliquie di San Gregorio,divenne in seguito monastero benedettino. La chiesa, completamente rifatta nella seconda metà del sec. XV presenta un'unica navata con cinque cappelle laterali riccamente decorate con stucchi dorati e marmi policromi del XVII secolo. Nel soffitto a cassettoni vi sono le tavole del Teodoro d'Errico. Del XVII secolo gli affreschi Luca Giordano con le Storie di San Gregorio Armeno e San Benedetto le tele di F. Fracanzano. L'altare maggiore commesso marmoreo è opera di Dionisio Lazzari. Un ampio scalone decorato con affreschi di Giacomo Po, conduce al convento al cui si conservano ancora le "ruote" che rappresentano l'unico ponte delle suore di clausura con l'esterno.
PIO MONTE DELLA MISERICORDIA
La pia istituzione fu fondata nel 1601 ad opera di nobili napoletani dediti all'assistenza degli ammalati e degli emarginati. Nel 1604 1' architetto G. Di Conforto realizzò la sede e la chiesa dell'opera pia. Per far fronte alle maggiori esigenze operative dell'ente il complesso monumentale fu ricostruito a decorrere dal 1658 su progetto di F. Picchiatti. L'attuale struttura propone una facciata articolata in tre ordini con porticato a cinque arcate in cui sono collocate sculture di Andrea Falcone. La chiesa è a pianta ottagonale con sei cappelle più l'altare maggiore. Nella zona absidale vi é il celebre dipinto "Le sette opere di misericordia" del Caravaggio, sugli altari laterali quadri di F. Santafede,B. Caracciolo, A. Vaccaro, L. Giordano, G. V. Forli e G.B. Azzolino. Pregevole, inoltre, è la pinacoteca ubicata al I piano del complesso monumentale.
CHIESA SANTA MARIA DELLA PACE
La chiesa e l'annesso ospedale, oggi sede della circoscrizione San Lorenzo-Vicaria, sono collocati sulla via Tribunali, prima che questa sbocchi di fronte al Castel Capuano e subito dopo la piazzetta Sedil Capuano, un tempo sede di una delle circoscrizioni più illustri della nobiltà. Il complesso sorse accanto e su un preesistente palazzo eretto all'inizio del '400 da Sir Giovanni Caracciolo, su disegno di Andrea Ciccione. La chiesa, costruita su progetto di Pietro de Marino (a partire dal 1629), fu denominata Santa Maria della Pace perché ultimata nel 1659, anno in cui sancita la pace tra Filippo IV di Spagna e Luigi XIV di Francia. È a croce latina, con unica navata e cappelle laterali. Fu restaurata nel 1739, dopo terremoto del 1732; gli interventi testimoniano l'opera di Domenico Vaccaro (arredi), di Nicola Tagliacozzo (abside) e di Donato Massa (impianto in cotto e piastrelle maiolicate).